Vento e Luce

La vita è sinestesia.

Nella notte, il vento

with one comment

«Sicuro? Non vuoi uno strappo a casa?» gli avevano chiesto. Erano sulla strada; tanto valeva che rimanesse in macchina, ma no! si sarebbe fermato volentieri in centro per qualche minuto, poi sarebbe andato dritto a casa.

Non lo fece.

Erano circa le due, un forte odore di umidità permeava l’aria, causa il forte temporale del pomeriggio che aveva donato a tutto – piante, strada, sentieri, campi, colline, foglie, sassi –  una sfumatura più pallida, più delicata; aveva steso sopra ogni cosa un sottile velo lucido, come per preservare la calma e la ieraticità di quella notte così strana e così bella. Così intimamente segreta nel suo mostrarsi illuminata dalla luna crescente che ormai era vicina ad essere completamente luminosa era quella campagna, inondata da raggi lattiginosi che fendevano le asperità del terreno da poco dissodato e che incorniciavano la vista della campagna, dei pioppi e del piccolo torrente sul margine della stradicciola rendendoli elementi di un quadro in cui il pittore aveva inserito, in mezzo al nero profondo della pece, ogni sorta di colore visibile agli occhi che ogni tanto faceva capolino ora da un ciotolo, ora da una foglia, ora da un lampione lontano, ora da qualche fanale di una macchina serpeggiante su per i colli all’orizzonte – che non era poi così in là, pensava.

Bianco e nero, complementari; che si completano, quindi. Perché l’uno non può prescindere dall’esistenza dell’altro. Così come di giorno ci si ripara all’ombra per sottrarsi al sole a picco, così di notte si cerca conforto nel bianco soffice e caldo della luna, nella sua luce fioca e fugace. Si cercano le stelle e si contano, si contano, ma non si numerano mai. Le stesse nuvole che imgombravano parte del cielo sembravano immensi cumuli di cotone dai margini frastagliati e brillanti, ma dal cuore profondo e solenne come l’abisso. Ma in effetti erano colori? Uno la somma di tutti e l’altro ne era la mancanza totale. Ma non aveva molto senso. Forse un pittore per dipingere un notturno sottrae colori dalla tela? O forse li mescola tutti insieme sulla sua tavolozza finché l’uno e l’altro e l’altro ancora non assorbono tutta la luce, avidi di bellezza radiosa, senza restituirla agli occhi di chi guarda? Tutto, in questo mondo, può esser bianco o nero, pensava, ma in ogni caso, in base a come lo vogliamo vedere, ha dentro di sé tutti gli altri colori. E in qualche modo lo fa vedere.

Le rane gracidavano, e da lontano un mormorio di vento scostò educato le foglie verdi degli alberi attorno a lui trasportando chissà dove un sottile fruscio. Il resto era silenzio, che, come il nero, poteva essere l’insieme di tutti i rumori che si potevano sentire. Certo, non li si sarebbe potuti sentire, bensì ascoltare. Sì, perché li sentiva tutti in quel momento, nella immensità del silenzio che stava riempiendo con i suoni della sua anima, della sua musica.

La musica, forse la sola arte che poteva descrivere al meglio quella notte, le sue voci, le sue tonalità, le emozioni nell’aria che da lì a poco si sarebbero schiuse in qualcosa di sorprendentemente nuovo eppure così meravigliosamente antico. Come un fiore che attende il momento propizio per mostrare la sua intima bellezza a tutto il creato per non nascondere il fascino delle altre piante già schiuse, se non per unirsi coralmente a loro tingendo i prati con il suo tocco personale, con quella sfumatura che, una volta apertosi, avrebbe avuto soltanto lui.

Il vento aveva intensificato il suo soffio, e ora, raffiche intermittenti, sfogliavano le pagine delle ore andando verso il mattino. Rapidi sprazzi di aria giocosa sfrecciafano tra le fronde frastagliate dei cespugli bassi a margine dei campi e sendevano dai declivi delle colline fino lì, in pianura. Poche luci accese in lontananza, sul pendio, tremule stelle più gialle delle loro sorelle nel cielo e infinitamente più piccole, seppure più luminose. Nella notte, l’aveva capito. Si poteva essere felici.

Written by Gio

marzo 16, 2008 a 23:29

Pubblicato su Parole

Tagged with , , , , , , , , ,

Una Risposta

Subscribe to comments with RSS.

  1. … come sempre leggo e rimano pietrificata … hai la capacità di catturarmi .. a parte i discorsi della mia mamma <3 pochi ce la fanno … bella Gio.
    Bacissimi.
    La Dési :)

    LA DEEESI

    marzo 17, 2008 at 22:14


Lascia un commento